Discorso sull’identità professionale dell’investigatore privato
(Credits: Foto Unsplash di Vadim Bogulov)
Se non sapete chi siete, come possono saperlo gli altri? È altrettanto importante sapere cosa si fa e chi si vuole essere per decidere se la propria identità professionale è importante o meno. In un settore in crisi come quello delle investigazioni private e della sicurezza di dovrebbe pensare innanzi tutto all'identità:
Cosa mi rende diverso dagli altri?
Cosa so fare che mi rende speciale nel lavoro che mi sono scelto?
Quali valori ho che gli altri vorrei riconoscessero?
Cosa so fare che mi rende speciale nel lavoro che mi sono scelto?
Quali valori ho che gli altri vorrei riconoscessero?
Tutto questo perché se non so chi sono, come faranno gli altri riconoscere il mio sistema di valori?
L’identità
professionale è importante perché mi dà qualcosa di cui essere
fiero, mi aiuta a capire cosa devo fare e come farlo al meglio. Mi
rende sicuro nel mio processo decisionale, basato talvolta sulle sole
sensazioni e percezioni ma con un chiaro senso dello scopo. Mi
permette di lavorare con persone diverse da me in modo da perseguire un
obiettivo comune senza recriminazioni, maldicenze, invidie,
mormorazioni.
Se
non abbiamo un'identità professionale nessuno capirà chi siamo,
cosa stiamo cercando di realizzare insieme e saremo rilegati ad una
categoria professionale minore senza obiettivi!
È
arrivato il momento di decidere la nostra
identità professionale.
Cosa
significa essere un investigatore privato?
Sono
consapevole di essere un professionista o è il lavoro che mi
qualifica?
Sono
un investigatore privato perché ho la licenza o perché non saprei
fare altro?
Il
primo passo è capire quali sono i valori che ci relazionano alla
nostra professione, anche se, spesso non abbiamo la sensazione che
questi si riflettano nel nostro settore, anzi, sembrano in completa
distonia con coloro che dovremmo definire colleghi e con il resto del
settore in generale.
Questa
mancanza di sintonia di valori è esattamente quello di cui stiamo
parlando, mancanza
di identità professionale per il settore investigativo e della
sicurezza,
questo non è sano e
non lo è per
chiunque perché produce solo sfiducia
nei potenziali clienti e nell’opinione pubblica,
gelosie tra
professionisti dello stesso settore perché si guarda sempre a cosa
non si ha ed a cosa non si raggiunge,
divisione nel
settore e mancanza di obiettivi costruttivi.
Se
ci
si rivede in questa
crisi d'identità è
arrivato il momento di riscoprire
quanto
sia
importante la propria
professione e quando
è diventata
veramente
significativa
nella vostra vita. Non si può fare nulla se non si sa che
cos'è
che rende prezioso
il nostro lavoro
e si
pensa che i miglioramenti arriveranno dall’ignoto.
Innanzitutto,
proviamo a partire da cosa facciamo. Questo può essere difficile
perché a volte abbiamo difficoltà ad articolare esattamente ciò
che facciamo, ma non deve essere così! Se non riuscite a dire a voi
stessi cosa fate allora non ci sarà modo di farlo capire nemmeno
agli altri.
La
domanda cruciale è: mi identifico con il mio lavoro o è il lavoro
che mi identifica? Chi voglio essere nell'ambiente professionale?
Capire
questo e saper rispondere a questa domanda è una rivoluzione
personale e professionale che permette di
lasciare un segno nel proprio
mondo
professionale
e
questo significa fare delle scelte sul tipo di professionista
volete
essere. Per farlo, è
imperativo, capire
quali valori guidano le vostre scelte.
Quindi...da
dove si comincia? Dal nocciolo della questione dell’identità.
Per
alcuni la risposta sembrerà facile: sanno esattamente chi sono
perché fanno qualcosa di importante tutti i giorni o aiutano gli
altri a raggiungere qualcosa di importante. Ma forse non è così
chiaro perché il lavoro è di fatto una serie di azioni ripetitive
e consolidate nella pratica che da tempo hanno sostituto iniziativa
ed entusiasmo, e forse, si confondo competenze e routine con
l’identità professionale.
La
sicurezza consolidata
in ciò che
si fa non rispecchia necessariamente i valori nella professione e non
identifica nell’immediatezza alcun ambito professionale.
Bisognerebbe sapersi fermare un attimo e riflettere su quali valori
mi muovono perché, sembrerà ridicolo, ma
le persone si accorgono quando qualcuno non conosce il
“se
stesso” professionale!
E importante sapere perché si fa quello che si fa. Tutti vogliamo
essere riconosciuti per il nostro lavoro ma, se
non sappiamo il
valore di quello che facciamo,
come possono capirlo gli altri.
Un
esempio. Sarà capitato a chiunque di entrare in un ufficio di un
professionista per una consulenza preliminare di una cosa qualsiasi.
Il professionista è una brava persona, corretta, preparato, parla
bene, è accogliente ed educato nei modi...ma quando esco dal suo
ufficio, non mi ha convinto! Perchè? Quello che manca è il valore
professionale. Di solito se sondiamo le considerazioni più intime
scopriamo che ciò che ha detto non è in linea con quelle sensazioni
impercettibili ed inspiegabili che rientrano nella sfera della
fiducia. E se si chiede, ma perché non è piaciuto, la risposta
è:”...mah, non lo so! Mi sembra troppo…(un cosa qualsiasi)”.
Il
vero ed unico problema è la mancanza di identità professionale.
Un
esempio contrario potrebbe essere un medico. Magari la clinica fa
schifo. La struttura fa schifo. Il personale e scortese. Mi hanno
fatto attendere 4 ore per entrare. Poi parlo con il Dottore e sembra
che non mi ha ascoltato, scrive e basta, non mi guarda neanche in
faccia quando parlo, mi fa sentire anche un po’ a disagio...ma poi parla lui. Dice una cosa veloce e senza troppe formalità e ci
saluta. Usciamo da quell’incontro rincuorati e speranzosi, più
leggeri. Niente è andato come ci aspettavamo ma alla domanda come è
andata, la risposta sarà:”...grande professionista!”.
Il
centro di questo è la forza dell’identità professionale. Al
Dottore in questione non frega nulla di lamentarsi delle cose che non
si hanno, di quello che non va, o di chi gli debba riconoscere cosa,
lo sa! Non deve condividerlo con voi per saperlo e non vuole a tutti
i costi risultare simpatico. Ma altrettanto bene sa che fa un lavoro
importante e che sente importante, salva vite e risolve problemi, questa è la sua priorità, la sua forza identitaria.
Quindi,
settore
investigativo e della sicurezza,
quello
che facciamo
è importante? Perché,
se è veramente importante
e mi riconosco nei valori della
categoria, allora riusciremo a far capire a tutti le
tantissime cose che siamo in grado di fare e di risolvere con l’altissimo valore professionale che risiede in ognuno di noi.
Decidere
di far parte di un gruppo professionale.
Se
non si
conoscono esattamente quali
sono
i valori
importanti per il
proprio ambiente
professionale, forse è arrivato il momento di cambiare. Si
potrebbe considerare
l'idea di unirsi
ad
un gruppo professionale in cui vi sia un forte senso di identità e
di scopo.
Ognuno
ha un suo percorso lavorativo e professionale e nel settore delle
investigazioni e della sicurezza ci sono tante di quelle competenze
diverse che diventa talvolta difficile identificarsi con così tante
realtà. Ma
non è questo il punto di partenza, il punto di partenza dovrebbe
essere la decisione
di
imporre
la propria
identità professionale, perché,
una cosa che ognuno di noi condivide con tutto il settore
investigativo e della sicurezza è proprio che:
le
persone non riconoscono quello che sappiamo
fare e
nemmeno se ne preoccupano, vogliono solo che si
porti a termine il lavoro.
Decidere
di far parte di un gruppo professionale è importante perché nel
GRUPPO si condividono valori e scopi:
-
se non sapete chi siete o quali valori sono importanti...il Gruppo ve
lo ricorda!
-
non sono sicuro di come si fa una cosa...il Gruppo lo sa!
-
non conosco quella legge...il Gruppo la conosce!
-
mi è successa una cosa...nel Gruppo c’è!
Quando
si è giovani e nuovi nel proprio campo non ci si chiede il perché o
lo scopo, per inesperienza e la Santa inconsapevolezza della
gioventù, ma poi si cresce e si iniziano a conoscere i veri problemi
della vita e le difficoltà del lavoro e allora arriva la domanda
del:”Perché lo sto facendo…”. Questa domanda è la propria
identità professionale in attesa di trovare la sua strada.
Forse
è arrivato il momento di cambiare tutti insieme questo settore
con un GRUPPO identitario dove condividere lavori e scopi. Molte
organizzazioni offrono la possibilità di aderire a fronte di una
quota annuale di iscrizione per essere di fatto beneficiari di
servizi. Ci si aspetta che l’organizzazione faccia e mi dica che
fare. ASSOCIARSI NON DEVE ESSERE QUESTO!!!
A
fronte di una quota sociale, gli associati si prendono una
responsabilità - LAVORARE INSIEME PER CAMBIARE QUESTO SETTORE E DARE
UNA IDENTITÀ FORTE E CHIARA A CHI NE FA PARTE -. Vivere di questi
VALORI richiede impegno, perseveranza, resistenza, sacrificio...ma in
cambio si riceve aiuto, supporto, condivisione, IDENTITÀ.
Io
sono un Titolare di Istituto di Investigazioni e conosco la mia
identità professionale, perché:
-
in tutti i TITOLARI associati ritrovo i miei stessi valori
-
nei COLLABORATORI leggo la passione per questo lavoro
-
con gli STUDENTI condivido la sete di sapere
-
i SIMPATIZZANTI mi trasmettono entusiasmo e curiosità
-
TUTTI gli associati mi danno le energie di credere ancora in questo
lavoro
-
negli ASSOCIATI trovo la forza di combattere battaglie per la
categoria
-
e SOLO negli ASSOCIATI trovo la motivazione di rialzarmi
dall'ennesimo KO
Orgogliosamente
il Presidente della Leonardo Intelligence.
www.leonardointelligence.it
Credits:
Foto Unsplash di Vadim Bogulov.
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