Discorso sull’identità professionale dell’investigatore privato


Se non sapete chi siete, come possono saperlo gli altri? È altrettanto importante sapere cosa si fa e chi si vuole essere per decidere se la propria identità professionale è importante o meno. In un settore in crisi come quello delle investigazioni private e della sicurezza di dovrebbe pensare innanzi tutto all'identità:

Cosa mi rende diverso dagli altri?
Cosa so fare che mi rende speciale nel lavoro che mi sono scelto?
Quali valori ho che gli altri vorrei riconoscessero?

Tutto questo perché se non so chi sono, come faranno gli altri riconoscere il mio sistema di valori?
 
L’identità professionale è importante perché mi dà qualcosa di cui essere fiero, mi aiuta a capire cosa devo fare e come farlo al meglio. Mi rende sicuro nel mio processo decisionale, basato talvolta sulle sole sensazioni e percezioni ma con un chiaro senso dello scopo. Mi permette di lavorare con persone diverse da me in modo da perseguire un obiettivo comune senza recriminazioni, maldicenze, invidie, mormorazioni.
 
Se non abbiamo un'identità professionale nessuno capirà chi siamo, cosa stiamo cercando di realizzare insieme e saremo rilegati ad una categoria professionale minore senza obiettivi!

È arrivato il momento di decidere la nostra identità professionale.
Cosa significa essere un investigatore privato?
Sono consapevole di essere un professionista o è il lavoro che mi qualifica?
Sono un investigatore privato perché ho la licenza o perché non saprei fare altro?

Il primo passo è capire quali sono i valori che ci relazionano alla nostra professione, anche se, spesso non abbiamo la sensazione che questi si riflettano nel nostro settore, anzi, sembrano in completa distonia con coloro che dovremmo definire colleghi e con il resto del settore in generale.

Questa mancanza di sintonia di valori è esattamente quello di cui stiamo parlando, mancanza di identità professionale per il settore investigativo e della sicurezza, questo non è sano e non lo è per chiunque perché produce solo sfiducia nei potenziali clienti e nell’opinione pubblica, gelosie tra professionisti dello stesso settore perché si guarda sempre a cosa non si ha ed a cosa non si raggiunge, divisione nel settore e mancanza di obiettivi costruttivi.

Se ci si rivede in questa crisi d'identità è arrivato il momento di riscoprire quanto sia importante la propria professione e quando è diventata veramente significativa nella vostra vita. Non si può fare nulla se non si sa che cos'è che rende prezioso il nostro lavoro e si pensa che i miglioramenti arriveranno dall’ignoto.

Innanzitutto, proviamo a partire da cosa facciamo. Questo può essere difficile perché a volte abbiamo difficoltà ad articolare esattamente ciò che facciamo, ma non deve essere così! Se non riuscite a dire a voi stessi cosa fate allora non ci sarà modo di farlo capire nemmeno agli altri.

La domanda cruciale è: mi identifico con il mio lavoro o è il lavoro che mi identifica? Chi voglio essere nell'ambiente professionale?

Capire questo e saper rispondere a questa domanda è una rivoluzione personale e professionale che permette di lasciare un segno nel proprio mondo professionale e questo significa fare delle scelte sul tipo di professionista volete essere. Per farlo, è imperativo, capire quali valori guidano le vostre scelte.

Quindi...da dove si comincia? Dal nocciolo della questione dell’identità.

Per alcuni la risposta sembrerà facile: sanno esattamente chi sono perché fanno qualcosa di importante tutti i giorni o aiutano gli altri a raggiungere qualcosa di importante. Ma forse non è così chiaro perché il lavoro è di fatto una serie di azioni ripetitive e consolidate nella pratica che da tempo hanno sostituto iniziativa ed entusiasmo, e forse, si confondo competenzeroutine con l’identità professionale.

La sicurezza consolidata in ciò che si fa non rispecchia necessariamente i valori nella professione e non identifica nell’immediatezza alcun ambito professionale. Bisognerebbe sapersi fermare un attimo e riflettere su quali valori mi muovono perché, sembrerà ridicolo, ma le persone si accorgono quando qualcuno non conosce il “se stesso” professionale! E importante sapere perché si fa quello che si fa. Tutti vogliamo essere riconosciuti per il nostro lavoro ma, se non sappiamo il valore di quello che facciamo, come possono capirlo gli altri.

Un esempio. Sarà capitato a chiunque di entrare in un ufficio di un professionista per una consulenza preliminare di una cosa qualsiasi. Il professionista è una brava persona, corretta, preparato, parla bene, è accogliente ed educato nei modi...ma quando esco dal suo ufficio, non mi ha convinto! Perchè? Quello che manca è il valore professionale. Di solito se sondiamo le considerazioni più intime scopriamo che ciò che ha detto non è in linea con quelle sensazioni impercettibili ed inspiegabili che rientrano nella sfera della fiducia. E se si chiede, ma perché non è piaciuto, la risposta è:”...mah, non lo so! Mi sembra troppo…(un cosa qualsiasi)”.

Il vero ed unico problema è la mancanza di identità professionale.

Un esempio contrario potrebbe essere un medico. Magari la clinica fa schifo. La struttura fa schifo. Il personale e scortese. Mi hanno fatto attendere 4 ore per entrare. Poi parlo con il Dottore e sembra che non mi ha ascoltato, scrive e basta, non mi guarda neanche in faccia quando parlo, mi fa sentire anche un po’ a disagio...ma poi parla lui. Dice una cosa veloce e senza troppe formalità e ci saluta. Usciamo da quell’incontro rincuorati e speranzosi, più leggeri. Niente è andato come ci aspettavamo ma alla domanda come è andata, la risposta sarà:”...grande professionista!”.
 
Il centro di questo è la forza dell’identità professionale. Al Dottore in questione non frega nulla di lamentarsi delle cose che non si hanno, di quello che non va, o di chi gli debba riconoscere cosa, lo sa! Non deve condividerlo con voi per saperlo e non vuole a tutti i costi risultare simpatico. Ma altrettanto bene sa che fa un lavoro importante e che sente importante, salva vite e risolve problemi, questa è la sua priorità, la sua forza identitaria.
 
Quindi, settore investigativo e della sicurezza, quello che facciamo è importante? Perché, se è veramente importante e mi riconosco nei valori della categoria, allora riusciremo a far capire a tutti le tantissime cose che siamo in grado di fare e di risolvere con l’altissimo valore professionale che risiede in ognuno di noi.

Decidere di far parte di un gruppo professionale.
Se non si conoscono esattamente quali sono i valori importanti per il proprio ambiente professionale, forse è arrivato il momento di cambiare. Si potrebbe considerare l'idea di unirsi ad un gruppo professionale in cui vi sia un forte senso di identità e di scopo.
 
Ognuno ha un suo percorso lavorativo e professionale e nel settore delle investigazioni e della sicurezza ci sono tante di quelle competenze diverse che diventa talvolta difficile identificarsi con così tante realtà. Ma non è questo il punto di partenza, il punto di partenza dovrebbe essere la decisione di imporre la propria identità professionale, perché, una cosa che ognuno di noi condivide con tutto il settore investigativo e della sicurezza è proprio che: le persone non riconoscono quello che sappiamo fare e nemmeno se ne preoccupano, vogliono solo che si porti a termine il lavoro.

Decidere di far parte di un gruppo professionale è importante perché nel GRUPPO si condividono valori e scopi:
 
- se non sapete chi siete o quali valori sono importanti...il Gruppo ve lo ricorda!
- non sono sicuro di come si fa una cosa...il Gruppo lo sa!
- non conosco quella legge...il Gruppo la conosce!
- mi è successa una cosa...nel Gruppo c’è!

Quando si è giovani e nuovi nel proprio campo non ci si chiede il perché o lo scopo, per inesperienza e la Santa inconsapevolezza della gioventù, ma poi si cresce e si iniziano a conoscere i veri problemi della vita e le difficoltà del lavoro e allora arriva la domanda del:”Perché lo sto facendo…”. Questa domanda è la propria identità professionale in attesa di trovare la sua strada.

Forse è arrivato il momento di cambiare tutti insieme questo settore con un GRUPPO identitario dove condividere lavori e scopi. Molte organizzazioni offrono la possibilità di aderire a fronte di una quota annuale di iscrizione per essere di fatto beneficiari di servizi. Ci si aspetta che l’organizzazione faccia e mi dica che fare. ASSOCIARSI NON DEVE ESSERE QUESTO!!!

A fronte di una quota sociale, gli associati si prendono una responsabilità - LAVORARE INSIEME PER CAMBIARE QUESTO SETTORE E DARE UNA IDENTITÀ FORTE E CHIARA A CHI NE FA PARTE -. Vivere di questi VALORI richiede impegno, perseveranza, resistenza, sacrificio...ma in cambio si riceve aiuto, supporto, condivisione, IDENTITÀ.

Io sono un Titolare di Istituto di Investigazioni e conosco la mia identità professionale, perché:
- in tutti i TITOLARI associati ritrovo i miei stessi valori
- nei COLLABORATORI leggo la passione per questo lavoro
- con gli STUDENTI condivido la sete di sapere
- i SIMPATIZZANTI mi trasmettono entusiasmo e curiosità
- TUTTI gli associati mi danno le energie di credere ancora in questo lavoro
- negli ASSOCIATI trovo la forza di combattere battaglie per la categoria
- e SOLO negli ASSOCIATI trovo la motivazione di rialzarmi dall'ennesimo KO

Orgogliosamente
il Presidente della Leonardo Intelligence.

www.leonardointelligence.it 

Credits: 
Foto Unsplash di Vadim Bogulov.

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