Indagini private e legge 104: sentenza 29 maggio 2020
Con la sentenza 167/20 pubblicata il 29 maggio 2020 dalla sezione lavoro del tribunale di Bologna, tale A.G. ha annullato il licenziamento di una dipendente avvenuto a seguito delle risultanze investigative.
Il giudice, infatti, non ha ritenuto sufficientemente attendibile l’esito dell’indagine svolta da un solo investigatore privato.
L’attività di osservazione eseguita con turni molto pesanti non é attendibile, in quanto gli investigatori privati dovrebbero effettuare servizi di appostamento brevi ed in coppia.
In caso contrario la possibilità di distrazione é talmente elevata da rendere inaffidabile il lavoro svolto.
In particolare gli investigatori non hanno notato che l’abitazione della dipendente e quella della beneficiaria hanno una seconda uscita.
I detective hanno rilevato solo alcuno spostamenti, mentre la controparte e l’assistita sono riuscite a dimostrare - con documenti e testimonianze - i servizi di assistenza prestati nelle giornate contestate.
Le foto dell’auto non dimostrano nulla perché non é visibile il volto del guidatore, che potrebbe essere chiunque.
Certo è che, al di là della valutazione del giudice, l’attività investigativa deve sempre essere svolta in modo impeccabile a prescindere dal numero di operatori impiegati.
Andrea Pedicone
Consigliere Studi Legislativi
Leonardo Intelligence
www.leonardointelligence.it
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