Cancellazione dell'assegno di mantenimento con il ddl Pillon? Che fine faranno le investigazioni private?
La cancellazione dell'assegno di mantenimento con il ddl Pillon e l'effetto a cascata sul settore d'impresa delle investigazioni private.
Non è un segreto che gli ultimi anni il settore investigativo abbia subito una leggera flessione. A cosa è dovuto?
Ci sono delle terorie, tutte da verificare, ma sicuramente, grazie ad un po' di esperienza ed al contatto diretto con molti operatori del settore, abbiamo la possibilità di essere abbastanza precisi sulle cause.
Innanzi tutto precisiamo che ci stiamo riferendo alle investigazioni private dedicate all'ambito familiare, dette volgarmente, "corna".
E' opinione di molti che le "corna" siano il core business del settore investigativo, non è cosi'. Questo è un limite strutturale del settore a doppio senso:
1) le persone credono di non potersi rivolgere ad un investigatore per la risoluzione di altri problemi o per un consiglio, se non, in caso di "corna". Questo pregiudizio limita ovviamente le possibilità di scelta dell'utente.
2) molti investigatori non hanno siluppato e non sviluppano altri settori d'impresa se non quelli del tradimento in ambito familiare. Questo limite d'offerta di servizi incide ovviamente sulla crescità d'attività.
Per molti, moltissimi anni, il settore investigativo si è retto sul tradimento familiare. La cosa funzionava, sopratutto dal punto di vista economico, perchè, per una legge non scritta, in ogni prefettura doveva esserci un numero limitato di licenze investigative. Un po' come i notai. Questo ha agrantito per anni che il numero di richieste id servizi soddisfacesse tutte le agenzie investigative e che, in parole povere, tutti avessero un po' di lavoro indipendentemente dalle competenze e/o dalla bravura.
Il giocattolo pero' si rompe nel 2008 quando l'Europa ci impone di adeguare il settore liberarizzando le licenze. Il numero di agenzie investigative si moltiplica a livello esponenziale...e le prefetture non possono opporsi alle tante richieste, anche perchè, per una norma mai aggiornata, chiunque, che sapesse leggere e scrivere, leva assolta, di maggiore età e senza precedenti penali, poteva richiedere l'autorizzazione ed essere un investigatore privato.
E' facile intuire il numero di improvvisati avvicinatosi a questo delicato settore armati di competizione, spregiudicatezza e convinti che l'autorizzazione alle investigazioni fosse una sorta di "licenza di uccidere" alla 007. Colpo di grazia per un settore che non ha mai brillato per popolarità e che ha sempre sofferto di una certa nomea sulla mancanza di professionalità.
Una fase di arresto, a quest'onda autorizzatoria, si avrà nel 2010 con il DM 269 che, chiedendo specifiche tecniche ai nuovi richiedenti (laurea ed esperienza nel settore), limiterà di fatto le autorizzazioni rilasciate. Ma non sanerà il danno.
A novembre 2011 in Italia si contavano 1746 agenzie investigative (agenzia più agenzia meno). Numero impossibile da determinare con precisione visto che non esiste un elenco unico condiviso delle autorizzazioni rilasciate.
In ogni caso, la moltitudine di agenzie, porterà ad un gioco al ribasso sul costo dei servizi.
Nel 2012 per un servizio di "corna", che tecnicamente vuol dire trovare le prove di infedeltà del coniuge, core business di molte agenzie, veniva venduto ad una media nazionale di 350-400euro al giorno, ad oggi, lo stesso servizio non supera gli 80-100euro al giorno.
La crisi economica non ha sicuramente aiutato le cose anche perchè, ad oggi, le persone preferiscono tenersi il tradimento risparmiando qualche soldo in più per l'avvocato e magari conocordare, litigando, le spettanze in sede giudiziale.
Ultimo ma non per importanza, il governo Lega-MS5, vuole far cancellare l'assegno di mantenimento. Questo renderà ovviamente inutile trovare le prove di un tradimento a fine giudiziale.
Stiamo vivendo un cambio epocale del settore e forse un rinnovamento. Certo i cambiamenti fanno paura ma forse non tutti i mali vengono per nuocere. Come dicevo all''inizio le agenzie investigative non sono solo "corna" e i titolari di agenzia non dovrebbero puntare solo su quello.
Credo fermamente che l'attività investigativa sia un enorme valore aggiunto a disposizione di aziende e privati per tanti ambiti di intervento, il fatto è, che bisogna comunicarlo meglio all'utente finale che spesso non sa cosa fa un'agenzia investigativa e, contemporaneamente, bisogna investire di più sulla formazione degli operatori di settore.
Questo si fa iniziando a pensare ed agire come categoria, cosa non molto popolare, e portando avanti piccole iniziative di autoregolamentazione sulla qualità e garanzia dei servizi.
Certo è, che: se fossimo una vera categoria professionale, e dovremmo essere dei professionisti dal 1931 anche se non abbiamo avuto un codice ATECO fino a 5 anni fa, il governo attuale, prima di considerare una legge che ci danneggia direttamente, ci avrebbe forse fatto una telefonata per sapere cosa ne pensavamo.
Buon lavoro a tutti
Il Presidente