ONG. Aiuti umanitari e soldi italiani!
ONG. Aiuti umanitari e soldi italiani!
La storia di Silvia Romano è una
storia interessante, una storia che inizia tanto tempo fa e che porta
alla liberazione, a quanto dicono le fonti ufficiali, solo qualche giorno
fa con una spesa, a quanto non dicono le fonti ufficiali ma solo le voci
di corridoio, di quasi €4mln di euro, ovviamente dello Stato Italiano, in una situazione
di crisi economica dov'è la priorità non è considerata.
Quanto costa la vita umana e quanto costa la vita di una
cooperante rispetto a un intero paese? È un dilemma che sicuramente non
lo possiamo risolvere in poche righe.
Mio fratello fa lo stesso lavoro da tanti anni ed è passato
attraverso alcuni piccoli problemi ed è ovvio che se mio fratello avesse
un problema del genere, altro che 4 milioni, me lo vado a riprendere
da solo.
Sì, perché qui si apre un capitolo importante di questo
ambito che è un segreto a molti, cioè, le cooperazioni internazionali, organizzazioni non governative ONG, che aiutano le persone in Africa da tanti
anni esistono e hanno anche un budget importante e hanno questi ragazzi
sul territorio lasciati a se stessi nell'iniziativa personale e senza
avere alcuna formazione sulla sicurezza. Ma sopratutto questi volontari vengono
inseriti in paesi problematici dove ci sono miliziani, ribelli e tanto
tanto altro, compresi i cannibali che le persone non sanno esistere
ancora.
Lo so, ora ci saranno alcune organizzazioni che diranno - ASSOLUTAMENTE NO! NOI FACCIAMO SICUREZZA E FORMAZIONE - bene...i risultati parlano da soli e se la Farnesina pubblicasse tutti i dati dei cooperanti feriti, rapiti e/o uccisi, tra i quali 29 preti solo nel 2019 si farebbe capire l'importanza dell'argomento.
Molti anni fa quando ho fondai la Leonardo Intelligence provai a
proporre per tanto tempo alle NGO la formazione sulla sicurezza, ma non solo, sopratutto la formazione di
personale specializzato dedicato alle NGO che si
occupassero solo della sicurezza sul territorio ospitante.
A parte
sporadici casi di NGO che accolsero questo tipo di iniziativa, in realtà, tutte
le altre organizzazioni rifiutavano questo tipo di proposta
liquidandomi come una sorta di mercenario o
guerrafondaio.
La mancanza di
professionisti della sicurezza e la mancanza di formazione provoca
situazioni anche di crisi internazionale come quella della povera
Silvia Romano che si riflette sull'economia di tutti, perché 4 milioni di euro,
così sembra sia stato pagato il riscatto per avere Silvia, gravano
sulle tasche di tutti in un momento di crisi economico-sanitaria così importante.
Le ONG dovrebbero avere l'obbligo
morale di formarsi sulla Security per sapere come operare nel territorio di inserimento per lasciare in
sicurezza e nella sicurezza consapevole i loro cooperanti che
lavorerebbero con più attenzione e probabilmente eviteremmo tutta una
serie di spiacevoli riscatti che graverebbero sempre e comunque sulle tasche degli italiani.
Lasciamo perdere poi questa voglia dell'Italia di andare
sempre troppo d'accordo con tutti e quindi abbassare la cresta sui 4
milioni...ma questo è un altro paio di maniche. Diciamo che se ogni tanto facciamo capire che se prendono qualcuno dei nostri ci rimettono del proprio...non sarebbe una cattiva idea.
Ovviamente tutta la solidarietà possibile alla povera
Silvia Romano che è evidentemente affetta da crisi d'identità e sindrome
di Stoccolma e che riflette tutta la sintomatologia della radicalizzazione islamica.
Chi conosce l'argomento sa che la privazione del sonno, la
fame, l'isolamento ed il contesto, anche dopo soli 21 giorni, diventa una
normalità e provoca una serie di cambiamenti interni ed esterni che non
sarebbero stati pensabili solo poco tempo prima.
Ci vorrà un po' prima che la povera Silvia Romano ritorni
in se ad una vita normale. È inutile criticare dichiarazioni di una
persona che è stata prigioniera per un anno e mezzo, anche se oggi crede di aver fatto una vacanza e anzi di voler tornare nel paese dove è stata rapita.
L'indice va puntato verso quelle organizzazioni
che lasciano questi ragazzi a se stessi e alla completa insicurezza.
Buon lavoro a tutti
Ten Rabita
Ten Rabita
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